Anche se i recenti e malaugurati lock-down hanno comportato una diminuzione dei furti e delle rapine in casa, conseguenti al blocco della mobilità, c’è da aspettarsi che queste attività riprendano col normalizzarsi della situazione.
Pensare per tempo a proteggersi in casa, difendendo parimenti i beni quando si è fuori, è quindi una buona regola, nell’ottica del prevenire anziché curare: il mercato della sicurezza attuale offre soluzioni di tutti i generi e per tutte le tasche, ma per persone non specificatamente competenti non è affatto facile orientarsi nella scelta.
In quest’ottica quanto segue vi aiuterà ad affrontare la questione “sicurezza residenziale” in modo corretto, evitando le “sirene” di certa pubblicità ingannevole, per arrivare a scegliere le sirene tecnicamente efficaci ed i loro apparecchi complementari.
Chi ritiene di dedicare un po’ di tempo a questo fondamentale aspetto, trattandosi di un acquisto importante, può semplicemente continuare a leggere. . . .
Cosa voglio?
Primo argomento da considerare è cosa si vuole ottenere da un sistema di allarme. Solitamente si tende a sottovalutarsi, tipo “qui non c’è niente da rubare” oppure “qui è difficile entrare, c’è sempre gente, ho la porta blindata e così via. In questo caso lasciate perdere: rischiereste soltanto di acquistare qualche “giocattolo” per acquietarvi la coscienza (o quietare la moglie) senza ottenere alcuna protezione, ma magari qualche fastidio.
Un esempio? Compro sul web una telecamera WiFi che si attiva quando rileva un movimento e mi manda un push sul telefonino. Bene, otterrete di ricevere decine di fastidiosi “push” al giorno poiché quegli apparecchi rilevano anche il minimo movimento e/o variazione di luminosità, non essendo correttamente selettivi sul movimento umano. Smetterete di ricevere qualunque allarme qualora mancasse la corrente (prima cosa che il ladro furbo scollega) e non avreste alcun effetto dissuasivo locale, tale da far cessare l’atto doloso. In compenso, nel caso di ladro improvvisato, potreste seguire via web l’intrusione nella vostra privacy, sempreché non vi rubi la telecamera.
Se invece pensate che, anche nel caso che non ci sia nulla da rubare, un’intrusione di estranei a casa vostra con tutte le conseguenze del caso non sia piacevole, occorre ragionare in termini di “antifurto/antiaggressione” professionale.
Problema “furto” – Problema “aggressione per rapina”
Il primo “distinguo” è proprio legato all’obiettivo primario: se vi è il pericolo di intrusione in casa anche quando vi sono persone all’interno, occorre sensibilizzare il perimetro e/o l’area immediatamente esterna alla residenza, ed utilizzare il sistema sia quando si è presenti che assenti. E’ conseguente una differente attenzione a questo aspetto se si vive in una casa isolata oppure in un condominio. In entrambi i casi, è comunque fondamentale proteggere tutti gli accessi, cioè porte e finestre, per ottenere un allarme al primo tentativo di accesso e non quando l’intruso transita nei vostri locali.
Per una casa isolata, totalmente o parzialmente, vale la pena di pensare ad una protezione delle aree esterne immediate agli accessi: realizzare questo tipo di protezione è oggi abbastanza semplice e molto efficace: in caso di tentato furto può dissuadere l’intruso ancor prima che aggredisca un infisso. In caso di aggressione a scopo di rapina può addirittura salvarvi da un sacco di botte, se non peggio, dandovi il tempo di reagire nel miglior modo possibile, da una posizione di forza (intrusi fuori casa, voi dentro, infissi ancora sani).
Questione”dissuasione” : dissuadere è meglio che subire
Il secondo “distinguo” è legato ai mezzi di dissuasione: inutile spendere denaro per “sensibilizzare” esterni, perimetro e volumi interni se il risultato è un allarme push o una telefonata, foss’anche alle forze dell’ordine e a servizi di vigilanza.
Apro una parentesi in proposito: salvo che viviate a fianco di un posto di polizia o alla centrale della vigilanza privata, non potete trascurare il concetto di priorità e tempo di intervento. Giustamente le forze dell’ordine hanno priorità che non sono il furto in casa, salvo che vi siano coinvolgimenti di danno alla persona. Le vigilanze private, a pagamento, fanno ciò che possono, ma quasi mai hanno mezzi sufficienti per intervenire ovunque, non hanno l’autorità legale delle forze di polizia e subiscono i problemi di traffico come tutti noi, senza sirene.
Pertanto completare il sistema di rilevazione con adeguati mezzi di dissuasione è FONDAMENTALE per limitare i danni, spesso addirittura per evitarli. Il primo mezzo di dissuasione è la sirena, che non deve mai essere solo una: servono sirene esterne per diffondere l’allarme e sirene interne per disturbare l’intruso, qualora sia entrato comunque. Altri mezzi sono i diffusori fumogeni e/o di spray temporaneamente invalidante, ma anche soltanto l’accensione di luci (indipendenti dalla rete elettrica) o l’attivazione dell’innaffiatoio sono utili a completare l’effetto dissuasivo.
Falsi allarmi
Considerato che oggi un sistema di allarme di qualità, ben installato e ben gestito è virtualmente esente da falsi allarmi, si possono comunque creare delle situazioni occasionali dove anche un buon impianto cade in errore: questo succede esclusivamente con rivelatori di tipo volumetrico, più frequentemente se posti a protezione di spazi esterni, per ovvi motivi di varietà di fenomeni possibili. Per ridurre il disagio arrecato a sé stessi ed al prossimo da falsi allarmi, è consigliabile utilizzare all’esterno sirene che hanno due soglie di intervento, ove la prima si limita a diffondere messaggi registrati dissuasivi e solo la seconda innesca il suono ad alta potenza. Al fine della efficacia del sistema non si perde nulla, in quanto entrambi gli allarmi eliminano l’effetto “sorpresa” , sul quale conta qualunque intruso, specialmente nel caso di aggressione.
Telecamere
Oggi molto di moda, le telecamere sono sia un utile elemento dissuasivo, per la sola presenza, che di controllo della situazione locale. Siccome per “vedere” devono a loro volta essere viste, non è male pensare ad inserire nel sistema telecamere finte (vedi autovelox fasulli! ), possibilmente più “a vista” di quelle vere. Ovvio che la telecamera si presta ad essere distrutta, ma se posta in area protetta da un sensore apposito, l’operazione viene rilevata.
Ai fini della protezione di proprietà private le registrazioni (ottenibili in svariati modi) hanno valenza relativa, in quanto utili per verificare gli eventi occorsi e tentare l’identificazione degli intrusi, che peraltro quasi mai porta a risultati concreti.
Occorre poi porre attenzione alla loro installazione, in quanto svariate leggi e norme a tutela della privacy limitano l’impiego degli apparecchi alle sole aree private.
Allarme della telecamera: come detto all’inizio, quasi tutte le telecamere moderne possono inviare segnalazioni push via App a qualunque smartphone, ma anche quelle “professionali” generalmente non sono affidabili in tal senso.
Segnalazione degli allarmi
Tutti i sistemi moderni hanno la possibilità di inviare messaggi vocali, digitali e video in caso di eventuali allarmi, ma occorre porre attenzione a che questi segnali possano davvero essere trasmessi e ricevuti: le soluzioni sono diverse, ognuna con pregi e difetti, per cui è meglio predisporre segnalazioni ridondanti. Alcuni esempi:
- Chiamata telefonica su linea fissa via filo: funziona sempre, anche in assenza di corrente, salvo che la linea telefonica venga interrotta.
- Chiamata telefonica via GSM: funziona sempre,a patto che ci sia campo e che il segnale non venga appositamente “disturbato” da particolari apparecchi (jammer), che purtroppo sono in commercio.
- Allarme Push via App: questo segnale viaggia sulla rete web, pertanto richiede un Access Point locale e relativo router. In un sistema di sicurezza, entrambi devono essere alimentati con batteria di supporto, in carenza non funzionano in assenza di rete elettrica. Ciò vale anche per gli allarmi e le telecamere Wi-Fi
Sistema di allarme via cavo o senza fili
La diatriba fra installatori wireless e tradizionali è di lunga data e tutt’ora non risolta. E’ fin troppo evidente la comodità della installazione senza fili, parimenti evidente la possibilità di interferenza attraverso jammer specifici. E’ meno evidente la possibilità di manomissione di un sistema via cavo, ma posso assicurare che anche in questo caso la manomissione è possibile in vari modi, così come quella di quasi tutti i rivelatori volumetrici più diffusi, sia via cavo che wireless.
Premesso che la manomissione di un sistema di allarme “professionale” non è comunque alla portata di tutti, e che il successo dell’operazione lo si verifica solo al momento dell’intrusione, un buon compromesso si raggiunge installando un sistema “misto”, dove alcuni componenti sono collegati via cavo ed altri via radio.
D’altra parte, raggiungere la perfezione in questo campo, così come in altri, è oltremodo difficile: una volta chiarito ciò che si vuole ottenere dall’impianto (vedere paragrafi iniziali) e quanto si vuole investire per la sicurezza propria, dei propri cari e dei beni relativi, occorre considerare che più il sistema è sofisticato, (teorica maggior “sicurezza”) più esso sarà complesso da usare e gestire e rischierà di dare più allarmi impropri indesiderati.
Conclusione: se non siete esperti della sicurezza elettronica, e non vi basta un “giocattolo” , informatevi adeguatamente e scegliete il professionista e/o l’azienda che vi ispira maggior fiducia, lasciando a questi la scelta delle apparecchiature e della loro collocazione, non imponendo limiti solo per finalità estetiche o di problematiche installative: con professionalità e buon senso tutto si può risolvere, progettando bene e realizzando meglio la vostra protezione.
Giuseppe Mallarino
Perito settore Sistemi di Sicurezza CCIAA Torino
Consulente del Giudice al Tribunale di Torino
40 anni di attività nella produzione di sistemi di allarme elettronici